Oggi Stay. è Michelangelo, che rappresenta l'evoluzione delle relazioni, tra "storie serie" e "situazionship"
di Paola Sireci
Relazioni pericolose. Già nel 1782 Pierre-Ambroise-François Choderlos de Laclos racconta la tendenza ricorrente dei rapporti umani secondo degli schemi precisi, nel suo romanzo “Les Liaisons dangereuses”, in cui i personaggi si avvicinano, si corteggiano, si amano con obiettivi meschini attraverso intenzioni che mantengono una distanza emotiva che, solo alla fine, riesce a tornare nella vera natura dell’essere umano. L’epilogo di questi meccanismi consegna ai personaggi adrenalina, ebbrezza, piacere e, allo stesso tempo, un senso di malinconia e solitudine nascosti da una forza apparente che ne delineano la personalità. Cosa rimane di quelle relazioni se non un senso di incompletezza e tristezza? “Le relazioni pericolose” racconta e rappresenta l’inclinazione umana più recidiva nel corso dei secoli che ha come protagonisti uomini e donne in una continua ricerca della perfezione. O, semplicemente, del divertimento.
Storia seria
Impegnarsi
Rapporto
Esclusiva
Cosa siamo?
Termini appartenenti al linguaggio comune tra persone che tendono a definire il loro rapporto durante la sua crescita ma che, se usate nel momento sbagliato, rischiano di porre fine a un qualsiasi tipo di relazione. Uomini e donne evitano di esporsi, di fare domande, di essere sé stessi per paura che l’altr* possa scappare, lasciandoli nella solitudine emotiva e fisica. A seconda della localizzazione e della società, cambia anche il concetto di relazione, il suo sviluppo e la sua affermazione, malgrado il linguaggio dell’amore sia universale, rispettando l’ordine che procede anche nei rapporti di amicizia. In questa metamorfosi relazionale e sociale pare non esserci più posto per le storie durature mirate alla progettualità al lungo termine e investite di quelle etichette che tanto spaventano. È, dunque, così sbagliato pensare alle relazioni in un’ottica più naturale secondo cui non le parti coinvolte non creino aspettative e non esercitino pressione verso quelle tappe considerate necessarie per la crescita di una coppia?
La segregazione imposta dal Covid ha visto fiorire i rapporti online, in un luogo sicuro come le mura domestiche, ambientazione perfetta per fagocitare le proprie insicurezze e riflessioni, tanto da convertire questa situazione in normalità. Effettivamente, dopo il “libera tutti” a seguito del lockdown, le app date hanno visto la loro escalation verso il successo, visto l’esperimento sociale pandemico e oggi, uomini e donne, si dividono tra chi preferisce questo approccio e chi, al contrario, desidera incontrarsi e toccarsi. Tuttavia, nuove forme di relazione stanno prendendo piede, lasciando indietro la concezione classica di relationship, fatta di condivisione, crescita, contatto e progettualità.
Si chiama situationship e, secondo, il rapporto annuale di Tinder del 2022, è il trend crescente, a metà tra un’amicizia e una relazione, con la differenza da quest’ultima che non esistono etichette, presupposti o aspettative, una condizione molto simile alla friendship with benefits dalla quale, però, è molto distante considerando il fatto che nella seconda non esiste il benché minimo coinvolgimento emotivo. Sempre secondo il rapporto annuale di Tinder, pare che la menzione di questo status sia aumentato del 49% nel 2022 tanto che molti dater lo specifichino nella propria biografia. Non solo: sempre più frequente la tendenza a indicare gli obiettivi di relazione, con l’intento di dichiarare paletti che fanno una scrematura iniziale ancor prima di iniziare a conversare. Se inizialmente il risultato era ansia per il futuro, adesso le situazioni stanno prendendo piede tra i giovani (e non solo) tanto da assumere un’accezione positiva, permettendo alle parti coinvolte di rimanere concentrati sul presente e abbracciando una tipologia di relazione che abbatte le etichette e le pressioni. La zona grigia delle situazioni non è più sinonimo di insicurezza, bensì maggiore consapevolezza del qui e ora con l’altra persona, senza focalizzarsi sulle ansie del futuro e del “dove stiamo andando”.
Una presa di posizione controversa agli occhi della società che si divide tra chi sposa questa tipologia di relazione e chi, al contrario, non la condivide, forse a causa di retaggi culturali che si portano dietro. Qual è, infatti, il momento esatto in cui una storia ha cominciato a essere definita tale solo a dopo aver palesato il suo inizio attraverso una data ricorrente che ogni anno si festeggia? Allo stesso tempo dichiarare di essere o volere una situazione è comunque una definizione, un’etichetta che definisce un rapporto e stabilisce i confini entro cui si può entrare. Ma in amore devono esistere confini?
Troppe sono le domande e forse troppe sarebbero le risposte perché anche l’amore, il sentimento umano più naturale e puro, muta, assume varie forme e si manifesta secondo schemi soggettivi ed è lecito riconoscerne le varie sfumature. In aggiunta a termini già coniati, volti a definire le nuove forme di comportamento, sono stati inventate nuove tendenze appartenenti al mondo del dating ( e non solo):
Petfishing, usare animali domestici per attirare l’attenzione di un’altra persona.
Hardballing, comunicare le proprie aspettative prima ancora del primo appuntamento senza accettare vie di mezzo. Questo significa non lasciare spazio a chi fa breadcrumbing (chi flirta senza avere nessuna intenzione di iniziare una relazione) o semplicemente cerca un diverso coinvolgimento emotivo.
Wokefishing, fingersi sostenitori di certe cause considerate progressiste solo per impressionare il proprio date.
Advodating, cercare un partner che sostenga le medesime cause, come il movimento Black Lives Matter o il DDL Zan, e che abbia opinioni politiche simili.
Goundhogger, cercare sempre lo stesso “tipo ideale” che non permette di uscire dagli schemi ma, anzi, porta al ripetersi degli stessi pattern.
Incontrarsi, guardarsi ed essere al punto di toccarsi senza mai farlo realmente. Questo il destino delle relazioni?
Se ti interessa l’argomento ti lascio due letture che mi hanno aiutata a riflettere sul concetto di relazione e sulle sfumature che essa può assumere:
1) Persone normali di Sally Rooney
2) Così come sei di Stefano Bonn
Perché quest’opera?
Un capolavoro custodito nella Cappella Sistina di Roma, dettaglio del Giudizio Universale affrescato da Michelangelo nel 1782, La Creazione di Adamo rappresenta la vita, attraverso un’efficace metafora della scintilla vitale che si trasferisce dal Creatore alla creatura forgiata, nel momento che precede il contatto. Michelangelo sceglie di non rappresentare il contatto, evidentemente intellegibile, per sottolineare l’incapacità dell’uomo al raggiungimento della perfezione. Una perfetta rappresentazione delle relazioni oggi: un bisogno irrefrenabile di contatto, che non avviene mai a 360 gradi, lasciando sospesa quella perfezione che con ostinazione viene ricercata, lasciando in uno stato di frustrazione e desiderio allo stesso tempo. Un’eterna ricerca, quella che ci mantiene vivi.
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