Settembre è quasi giunto al termine dei suoi reportage ma a ottobre Stay. riprenderà la sua regolare programmazione con editoriali e rubriche. Oggi il viaggio di Mattia continua e ci porta in Vietnam!
“Sentivo che tornare nel sud est asiatico avrebbe acceso la fame di visitare tutti i Paesi.. e cosi è stato!”
Volare in Vietnam dopo la Malesia non era calcolato ma, considerato che se avessi viaggiato verso nord via terra sarei passato per la Thailandia - già visitata un paio di anni fa – decido di approdare in una Nazione nuova. Ed eccomi arrivato in Vietnam! Questo paese per certi versi può sembrare l’Italia dal punto di vita di diversità culturale e non solo tra sud, centro e nord: cambia il clima, il cibo, il modo di comportarsi delle persone!
Una diversità prodotta dall’ excursus storico importante che ha segnato la storia del Vietnam, fatto di conflitti interni contestualizzati alla Seconda Guerra Mondiale: prima la Guerra di Indocina del 1954 e poi la divisione del Paese in Vietnam del nord controllato dal rivoluzionario politico Ho Chi Minh – diventato Primo Ministro e poi presidente del Paese - e Vietnam del Sud, del leader anticomunista cattolico Ngô Đình Diệm. Entrambi i conflitti hanno trasformato, trasfigurato un Paese che, sebbene oggi sia meta per molti viaggiatori in cerca di risposte esistenziali grazie anche a un tipo di spiritualità non tradizionalmente religiosa, è ancora adesso portatore di un’identità bellica che ne porta i segni attraverso una diversità e una fragilità marcata tra i suoi cittadini. Oggi, tuttavia, è uno dei Paesi in via di sviluppo che sta avanzando più velocemente verso la sua emancipazione: una grande abbondanza di forza lavoro giovanile, una buona scolarità (l’istruzione è gratuita e obbligatoria), un sistema sanitario nazionale funzionante e accessibile al 90% della popolazione, unita ad una vivace cultura commerciale,
Inizio il mio viaggio al sud, atterrato a Ho Chi Minh, e proseguo verso nord solo con bus direzione Hanoi, la capitale. Contrariamente agli altri Paesi, in Vietnam il visto vale 30 giorni e non si può rinnovare in loco quindi, finito il mese di permanenza, sarei dovuto obbligatoriamente uscire dallo Stato. Questo mi ha fatto calcolare i tempi di percorrenza del Paese e velocizzare, mio malgrado, alcune località che avrei voluto vivermi più lentamente.
Ho ritrovato casualmente persone incontrate in Malesia, incredibile quante sorprese riservi viaggiare! Attraverso il viaggio in Vietnam ho preso consapevolezza del fatto che il mondo è pieno di persone che non hanno una risposta sul proprio futuro, ne ho conosciute a centinaia e confrontarsi con loro su questo argomento mi ha alleggerito la mente.
La storia della foto che oggi guida la lettura del reportage è curiosa e merita una lettura distesa e aperta all’immaginazione e all’ascolto delle emozioni. Una donna col volto segnato che si mette in posa esclusivamente per il fotografo, seduta su un guard rail con alle spalle le sbarre di un ponte. Osservando un semplice ritratto quanti di noi si chiedono la storia di quella fotografia e, in particolare, di quel soggetto?
La piccola anziana in foto l’ ho incrociata su un ponte a Hue, città imperiale nel centro della nazione. Portava sulla spalla cesti pieni di cibo che pesavano probabilmente più di lei e la schiena storta ne era la prova. Le chiedo se posso aiutarla ma, timidamente, mi guarda senza rispondere. Decido comunque di prenderle quei cesti dalla schiena perché capisco che non me lo ha permesso fino a quel momento per orgoglio, per dimostrare che da sola ce l’avrebbe fatta, come sempre. La aiuto, quindi, alleggerendole il carico per un centinaio di metri fino a destinazione, punto in cui vendere quelle ceste piene di cibo. Mi ringrazia con gli occhi dandomi la mano e quel gesto mi basta e avanza per capire, per prendere consapevolezza. Già, perché da quando sono in Asia, questo è stato il primo vero gesto d’aiuto da parte mia verso questo Paese da cui ho preso tanto senza poter ancora ricambiare. Il Vietnam mi avrebbe dato ancora tanta felicità, soprattutto a Nord quando ho viaggiato in motorino tra le montagne, al confine con la Cina, patendo la pioggia e il freddo, tanto da dover comprare addirittura dei guanti!! Erano i primi giorni di dicembre, il visto stava scadendo, il Natale si stava avvicinando ed ero combattuto se tornare in patria o continuare questo incredibile percorso.
Ma questo è un altro pezzo di questo viaggio.
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