LOVE. Perché siamo ancora single?
Love è la rubrica che racconta l'amore e le relazioni in ogni forma. A cura di Paola Sireci
Quanti di noi, almeno una volta nella vita, si sono chiesti perché sono ancora single? “Nessuno mi vuole”, “nessuno mi merita”, “sono troppo per lui/lei”, sono le domande più ricorrenti, fino a quelle più profonde, di carattere filosofico, legate al destino dell’uomo, spesso accompagnate da una bottiglia di vino e una seduta psicologica con le amiche. Nell’ultimo periodo anche io mi sono domandata se esiste davvero l’anima gemella, la famosa dolce metà con la quale condividere esperienze, riflessioni, il proprio tempo e la propria intimità, per tutti gli abitanti della terra, considerando che i numeri per formare “i match” ci sono e le condizioni economiche per vivere in coppia pure. Secondo l’analisi della Coldiretti del 2020 sui dati Istat, il costo della vita per i single è più alto del 78%, considerando le spese per gli alimenti, per la casa e per il tempo libero, rispetto alla vita di coppia o alle famiglie con figli. Eppure il numero dei single supera di gran lunga quello dei fidanzati (un 33,2% contro un 31,2%)*1 e, automaticamente, mi chiedo come sia possibile questo dislivello, considerando che nelle app date o nella vita di tutti i giorni, quando si conosce una persona e si inizia a relazionarsi con lui/lei, tra i molteplici discorsi esce fuori magicamente un fidanzamento lungo minimo due anni.
Cari uomini, per voi un rimedio alla singletudine c’è: il Guru della seduzione, una figura (professionale?) nata nel 2016 per mano di Christian Pozza e Steve Maister che, a seguito della rottura con le loro rispettive fidanzate a cui seguirono molte altre donne “passeggere” , decidono di avviare un’attività in cui la loro esperienza sentimentale è il loro vademecum di studio: dispensare consigli sulle donne agli uomini impacciati, delusi o disillusi è il loro must. Nasce così la Play Lover Academy, una vera e propria accademia con studenti iscritti regolarmente alle lezioni che pagano una retta per ricevere istruzioni su come interagire con una donna. Alla domanda “perché non hai successo nel mondo sentimentale”? posta da Pozza, lui stesso risponde che il potenziale allievo non ha le informazioni corrette e un metodo di studio che gli consenta di ottenere un risultato efficace, obiettivo che con l’accademia gli uomini potrebbero raggiungere attraverso un metodo collaudato già funzionante con altre donne - cavia.
Non sono, le relazioni, cose di cuore? Spesso ci imbattiamo o dispensiamo consigli amorosi ai nostri amici che li spingono, ci spingono, ad adottare strategie per il corretto funzionamento delle relazioni e, onestamente, a volte possono rivelarsi utili ad arricchire il bagaglio dell’esperienza relazionale. La maggior parte delle volte, però, e ognuno di noi ne è l’esperienza, occorre agire col cuore e soprattutto ascoltando quelle che sono le nostre intenzioni e proiezioni future in campo relazionale. Un’accademia specializzata potrebbe, dunque, rivelarsi la soluzione al sapor di truffa che alimenta quel concetto sessista secondo cui l’uomo è il solo e unico componente della coppia ad avere gli strumenti per conquistare una donna la quale, a sua volta, sceglie l’uomo che sa usare meglio la strategia insegnatagli da guru della seduzione, destinata poi a essere accantonata dalla vera essenza di una persona.
Tornando alla domanda di apertura “perché siamo ancora single”?, una risposta esatta non c’è, nonostante le circostanze sociali giochino un ruolo importante nella definizione di questa condizione. Fortuna? Bravura? Occorre scavare dentro noi stessi e capire cosa stiamo cercando dagli altri, smettendo di essere sempre alla ricerca di qualcosa di migliore, non accontentandoci, bensì apprezzando chi ci è accanto. Forse Toulouse - Lautrec due secoli fa è riuscito a rappresentare quello che accade nella definizione delle relazioni e nella condizione di solitudine amorosa. Con le sue opere, rifugio per la bohème dissipata di Parigi, rappresenta realisticamente attraverso linee, forme, colori e contenuti l’identità della cultura del tempo e dei nostri tempi. Nell’opera Al Salon di rue des Moulins, l’autore raffigura donne annoiate in attesa di qualcosa, di qualcuno rassegnate alla loro condizione con un velo di speranza e rassicurazione evidente nell’unica donna che guarda verso lo spettatore. Tutti siamo lei, tutti siamo le altre donne.
Analisi Coldiretti del 2020