Che sia a letto, in acqua, in spiaggia, all’aria aperta o nei posti più strani, fare l’amore è una delle cose più amate da uomini e donne. Secondo un’indagine condotta da Censis, l’83,5 dai 18-40 anni italiani ha avuto, nell’arco della propria vita, rapporti completi e, tra questi, l’8,4% ha una vita sessuale molto attiva (in pratica fa sesso una volta al giorno), mentre il 33,2% attiva, con rapporti sessuali bisettimanali. In soldoni, il 41,6% ha una vita sessuale piuttosto intensa contro un 27,7% che pratica sesso una volta alla settimana, un 21,2% meno di una volta alla settimana ma entro i tre o quattro mesi e il 3,9% ha una vita sessuale rarefatta, con un’attività sessuale cadenzata una volta ogni cinque/sei mesi, o più.
Insomma, numeri interessanti per due motivi: da un lato perché chiunque rientra in una di queste percentuali e, in secondo luogo, perché, si sa, quando si parla di sesso è inevitabile tapparsi le orecchie, gli occhi e… la bocca. Quanto piace, in effetti, stimolare il partner con movimenti, odori, gusti, suoni, gesti e parti del corpo specifiche, condire il sesso con accessori naturali e non. Ma c’è un aspetto, ancora oggi poco praticato e accettato nella relazione di coppia che coinvolge forse la parte più intima del nostro essere: la parola, meglio chiamata nel gergo sessuale, dirty talk.
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