Il futuro del marketing: fra mistero e segretezza?
La curiosità è una qualità umana che si accende nel momento in cui l'ignoto bussa alla porta. È l'istinto che spinge a porsi domande, a svoltare alcuni angoli, a comprare quel libro, guardare quel film, visitare quella mostra. L'uomo è per natura un animale curioso e quando si solleticano le corde giuste reagisce con particolare entusiasmo. C'è qualcosa in ognuno di noi che alla vista di un lucchetto si carica, si elettrizza, fa nascere la voglia di "sbirciare nella serratura". E per lucchetto intendiamo qualsiasi cosa (metaforica e non) che sia in grado di determinare una élite, di ogni genere. Potendo contare sulla forte risonanza che le esclusività hanno nell'individuo, in virtù di una curiosità innata, non c'è da sorprendersi se importanti realtà commerciali abbiano scelto di fare leva proprio sul lessico e sull'immaginario legati al mistero. Più si nasconde un oggetto, più questo appare prezioso e desiderabile. E se ne si limita la fruibilità anche nel tempo, allora diventa indispensabile. Piero Fornasetti ha disegnato e ridisegnato il volto di Lina Cavalieri, trasformando la serie "Tema e variazioni" in una delle esperienze più significative del design e dello stile italiano. Nella serratura, a stabilire un dentro e un fuori, c'è l'occhio di lei: invito senza invito, apertura senza apertura, ambiguità, segreto.
Teresa Giannini
Il fascino irresistibile della segretezza, dalle vendite private agli shopping member club.
di Amina Al Kodsi
Dal 1 al 10 aprile è stato possibile prendere parte alla vendita esclusiva “Secret Room by Yoox”. Per pochi giorni i romani hanno avuto la possibilità di acquistare oltre 40.000 capi d’abbigliamento firmati con sconti fino al 90% nella stupenda cornice dello Spazio Field di Palazzo Brancaccio, in via Merulana.
L’accesso alla special sale è avvenuto esclusivamente su prenotazione. Gli ingressi sono stati contingentati e ad ogni cliente è stata concessa solo un’ora di tempo a disposizione per prendere parte alla vendita, in modo tale da poter garantire a tutti l’accesso. L’evento ha registrato un’enorme affluenza tanto che moltissime fasce orarie, specialmente nel fine settimana, sono andate presto sold out. L’assortimento di abiti, scarpe e borse è stato decisamente ampio e variegato, dai grandi nomi dell’alta moda a marchi più accessibili. A destare qualche perplessità invece le condizioni dei capi d’abbigliamento in esposizione che spesso lasciavano molto a desiderare presentando grossi difetti di fabbricazione e vistosi segni di usura non adeguatamente segnalati.
La vendita firmata da Yoox è stata realizzata in collaborazione con Moscova District Market, azienda leader nell’organizzazione di private sale. Moscova District Market ha sede in via Alessandro Volta, in pieno centro a Milano, dove gode di uno spazio espositivo di 850 metri quadrati che al suo interno ospita un elegantissimo bar e bistrot, il “Cafe Flora”, “un giardino nascosto ed esclusivo”, anch’esso accessibile rigorosamente ed esclusivamente su prenotazione. Visitando il sito dell’azienda scopriamo che si tratta del primo shopping member club interamente dedicato alla vendita privata dei migliori brand di moda, beauty e design.
Fra i privilegi riservati ai membri del Moscova c’è sia la possibilità di accedere allo spazio espositivo milanese che quella di ricevere inviti per tutti gli eventi di shopping organizzati dall’azienda sul territorio. Gli eventi vengono sempre allestiti in location estremamente suggestive e sono studiati in modo tale da rendere la cosiddetta customer experience unica e memorabile. Ad esempio la private sale organizzata per Yoox a Roma, oltre a disporre di una location di tutto rispetto come quella di Palazzo Brancaccio, presentava al suo interno un raffinato bar dove poter consumare un aperitivo o una colazione e dava ai clienti la possibilità di godere di un dj-set gratuito. L’obiettivo è dar vita a qualcosa che rimanga impresso nella mente dei compratori. Un’esperienza tanto speciale, quanto effimera ed irripetibile dal momento che gli eventi hanno una durata sempre molto breve protraendosi, il più delle volte, per non più di qualche giorno. La breve durata e la spettacolarità degli eventi ricalcano un po' la stessa logica su cui si basano i temporary stores. Proprio come i temporary stores rappresentano delle soluzioni vincenti che ben si adattano per essere consumate e prontamente digerite dalla fagocitante società dei consumi di massa. Inoltre, malgrado la breve durata, essi riescono a fidelizzare in modo efficace e continuativo i clienti, cementificando una relazione che si basa sull’accettazione e sull’esclusività.
Nonostante Moscova District Market si definisca un club su invito, entrarne a far parte è in realtà molto facile. Non vi è infatti nessun particolare prerequisito da soddisfare né viene richiesto il versamento di alcuna somma di denaro. Come si legge sul sito, per entrare a far parte del club occorre soltanto richiedere un invito. Una formula che fa piuttosto sorridere e che regala all’utente l’illusione di ricevere un invito esclusivo che in realtà non viene volontariamente spedito da nessuno, ma che viene esplicitamente richiesto dal cliente stesso attraverso la compilazione di un semplice modulo di iscrizione. L’azienda lusinga così l’ego del consumatore solleticando il suo primordiale bisogno di sentirsi unico, speciale e, diciamolo pure, migliore rispetto agli altri e appagando allo stesso tempo il suo bisogno di accettazione da parte di un gruppo, meglio se ristretto ed elitario, di persone.
Si tratta di un’efficace risposta a quel bisogno di unicità ed esclusività che il modello di massificazione capitalista spesso non consente. Una formula indubbiamente vincente che si è diffusa e consolidata negli ultimi anni e che ha sollecitato grandi aziende come ad esempio Zalando, il colosso tedesco specializzato nella vendita online di scarpe, vestiti e accessori, a lanciare il suo shopping club privato, Zalando Lounge, approdato in Italia nel 2016.
La lounge di Zalando crea uno spazio separato rispetto alla piattaforma standard che permette agli iscritti di avere accesso a prodotti firmati a prezzi scontati fino al 75 % attraverso offerte limitate e a tempo riservate ai soli soci. Un concept, che non a caso ricorda molto proprio quello dei lounge bar dell’aeroporto, nati con l’intento di fornire ai cosiddetti viaggiatori VIP zone separate rispetto alle classiche sale d’attesa, in cui potersi rilassare su poltrone comode, usufruire di wifi gratuito e di altri comfort che variano a seconda dell’aeroporto in cui ci si trova. Uno spazio in cui sentirsi importanti e privilegiati rispetto alla folla amorfa di viaggiatori.
L’intuizione alla base di questa strategia di marketing è indubbiamente geniale ed ha spinto i grandi brand a collaborare in modo sempre più capillare con aziende che organizzano vendite private come Moscova District Market e con piattaforme digitali come Zalando Lounge. Nel solo 2021 il noto marketplace Secret Sales ha firmato 75 nuovi contratti con gruppi di vendita al dettaglio lanciando 687 marchi di moda fra cui Tommy Hilfiger, Dsquared2, Diesel e Michael Kors.
Grazie a questa fitta rete di collaborazioni i grandi marchi sono riusciti a rendere maggiormente accattivanti le tradizionali e obsolete svendite riqualificandole con il più seducente appellativo di “vendite super segrete”. Che avvengano dal vivo o che siano digitalizzate, le private sales permettono ai brand non solo di vendere con successo le proprie scorte di merce di fine stagione, ma addirittura di riqualificarle come prodotti di primissima scelta. Il principio di segretezza è infatti accresciuto da quello della scarsità dei prodotti che pertanto vengono percepiti come pezzi unici e imperdibili.
Si tratta certamente di un meccanismo vincente in cui spesso a farne le spese è proprio l’acquirente che, dopo aver ceduto alle lusinghe del marketing e con la frenesia di concludere l’affare della sua vita, si ritrova fra le mani capi della stagione passata, di cui molto probabilmente non aveva bisogno, acquistati a prezzi scontati, ma nemmeno troppo.
Parola d’ordine: Speakeasy
di Paola Martinelli
Esclusività, segretezza e un pizzico di magia sono le parole che caratterizzano i bar segreti.
È universalmente saputo che la moda fa dei giri immensi e poi ritorna, come i grandi amori raccontati da Venditti. Oggi proprio di questo vogliamo parlare, di una moda che risale ai ruggenti anni 20 dello scorso secolo e affonda le sue radici nella cultura anglosassone, di cosa stiamo parlando? Ovviamente degli speakeasy , i locali più alla moda del momento.
Un po’ di storia
Nel 1920 in America iniziò l'epoca chiamata Proibizionismo. Tra le molte leggi imposte dallo stato americano all'epoca, ci fu quella del divieto di vendita di alcolici, per tanto nacquero molti bar nascosti che vendevano alcolici clandestinamente. I bar erano per lo più camere nascoste nei retrobottega delle mercerie, al quale si poteva accedere solo su invito e del quale non si doveva parlare apertamente.
L'accesso ai locali infatti era permesso a poche e selezionate persone, che per entrare dovevano conoscere una parola segreta, e soprattutto avere le giuste conoscenze. Gli speakeasy, come ben presto vennero ribattezzati, divennero famosissimi in tutti gli Stati Uniti, tanto che a New York nel 1920 c'erano ben 32.000 bar segreti.
Nella nostra epoca gli speakeasy non sono illegali, ma l'aura di mistero che aleggia intorno a loro, è uno strumento attrattivo molto forte per i clienti. Questo ha portato all'apertura di innumerevoli bar segreti nelle città di tutto il mondo. Tuttavia, anche oggi ci sono delle regole precise per aprire uno speakeasy.
Innanzitutto il bar deve essere in un luogo segreto, infatti spesso si trovano in seminterrati di vecchi palazzi storici.
L’arredamento deve essere molto curato e ovviamente rispecchiare lo stile proibizionista, come anche i cocktail serviti devono essere un mix tra il passato e il moderno. Riprendendo sicuramente i classici drink americani che sono nati proprio durante quell'epoca.
Immancabile per il successo di questi locali, è la segretezza. L’indirizzo preciso e la parola d’ordine si devono comunicare solo a chi effettivamente sta per entrare nel locale e che è stato indirizzato da un membro del club. Oggi, grazie ai social, queste informazioni circolano anche molto attraverso il passaparola della rete.
Roma brulica di speakeasy
La capitale italiana, nota da sempre per essere la culla delle novità, non si è lasciata scappare l’opportunità di essere uno dei luoghi più brulicanti di speakeasy. A Roma ci sono tra i più noti bar segreti.
Vediamo quali:
Club Derrière anche famoso come il club nell'armadio, infatti vi si accede dall'armadio dell’Osteria delle Coppelle.
The Barber Shop, locale posto nel seminterrato di un barber shop (appunto) che riprende le atmosfere degli speakeasy americani e propone una selezione di cocktail che prendono i nomi dai tagli del barbiere.
Ultimo, ma non per importanza, Jerry Thomas che prende il nome dall’autore di The Bar-Tender’s Guide, il primo libro sui cocktail pubblicato negli USA. E questo locale è considerato il pioniere dei secret bar capitolini, amatissimo dai romani e divenuto ormai una vera istituzione.
Gli speakeasy sono sicuramente un omaggio all’era del proibizionismo ma anche e soprattutto un’idea di marketing imprenditoriale ben riuscita, che ha saputo rivisitare una tendenza del passato, rendendola attuale e innovativa.
Alla scoperta di realtà poco conosciute. Analisi dell'immediato presente. Curiosando nel tempo libero.
Fatti, e non, che ci piace sapere.
Elezioni in Francia: Macron vs Le Pen? Ma c’è anche l’assenteismo
di Chiara Conca
È election day oggi in Francia. Dopo cinque anni, il Paese torna alle urne per votare alla prima tornata delle elezioni. Dodici i candidati. Fra questi, l’attuale presidente in carica, Emmanuel Macron, spera di poter rinnovare il mandato per combattere “tutti gli estremismi”. Tuttavia, se con l’inizio della guerra in Ucraina il popolo francese si era stretto intorno a lui, negli ultimi giorni la curva ha assunto un aspetto calante, pur lasciandolo in testa. Nel frattempo, agli ultimi ballottaggi prima della chiusura della campagna elettorale, Marine Le Pen si è avvicinata pericolosamente al Capo dell’Eliseo. Solo un mese fa la leader del partito di estrema destra, Rassemblement National, lo seguiva a dieci punti di distanza. Complice di questo cambio di rotta è la situazione economica francese, più in particolare, il calo del potere di acquisto su cui si fonda la campagna capillare della Le Pen.
Due propagande politiche diversissime quelle dei due avversari politici. Da un lato, Macron, impegnato nella lotta al Coronavirus – i cui casi continuano ad aumentare in Francia – e in una mediazione per porre fine alla guerra in Ucraina, non ha avuto troppo tempo da dedicare alle elezioni. Dall’altra, la Le Pen ha intrapreso quella che diversi media francesi hanno definito “la campagna elettorale perfetta”. Non sono mancate, però, parole l’uno per l’altra. Macron accusa la Le Pen di promuovere una politica “razzista” volta a “spaccare la società nel modo più brutale”. Dal canto suo, la leader di destra ha ammonito il Capo dell’Eliseo di aver fallito come guida politica.
In Francia, il Presidente è eletto a suffragio universale diretto a doppio turno. Se si ottiene la maggioranza assoluta dei voti alla prima tornata, questa è sufficiente. In caso contrario, i due candidati che hanno ottenuto il maggior numero di voti si sfideranno al secondo turno.
Ciò che più preoccupa il quotidiano Le Figaro, però, è l’astensionismo: fenomeno in forte crescita nel Paese. In un articolo di giovedì 7 aprile il giornale ha scritto:
Prudenza a coloro che sono dati come favoriti, prudenza a chi non è favorito ma spera di creare una sorpresa, prudenza a chi crede che i giochi siano finiti. Perché l’esito di questo scrutinio resta minacciato da un’incognita. Un’astensione imprevedibile, potenzialmente massiccia e suscettibile di cambiare le previsioni.
Nonostante il candidato radicale di sinistra Mélenchon speri di giocare il ruolo di terzo incomodo – «Ho serie possibilità di riuscirci. Sono pronto a governare», diceva negli ultimi giorni –, ad oggi, lo scenario più probabile è quello che vede Macron in uno scontro diretto con la Le Pen. Non ci resta che attendere le 20:00 di questa sera per scoprire i risultati di queste prime elezioni.