FOTOSINTESI DEL MONDO. Possiamo essere tutti fotoreporter? Il "citizen journalism"
L’era digitale ha reso il lavoro del fotogiornalista orizzontale e la sua figura sostituibile?
Manifestanti egiziani a Tahrir Square, Cairo, 2011. Photo credit: Ramy Raoof.
Ci interroghiamo in modo sempre più diffuso e costante, sia tra gli addetti ai lavori che nel dibattito pubblico, sulla qualità dell’informazione.
L’era digitale ha infatti aperto a opportunità e rischi, come ormai tutti abbiamo presente. L’esercizio della libertà di pensiero online ha un pubblico potenzialmente globale, e anche l’informazione digitale può contare su condivisioni, engagement e partecipazione: le testate giornalistiche, infatti, sono sempre più attente alla propria community di lettori online, a cui spesso chiedono argomenti di loro interesse da trattare e con cui interagiscono nei commenti.
Il giornalismo sembra quindi essere diventato “orizzontale”: in molti casi la linea editoriale è contaminata - per scelta della testata - da ciò che il pubblico chiede.
Questa direzione, però, ormai da molti anni si riscontra anche in un’altra dinamica: quella del citizen journalism (in italiano “giornalismo partecipativo”).
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