DILLO CON UN LIBRO: Mille splendidi soli
Dillo con un libro, vuole raccontarvi l’attualità attraverso proposte letterarie. A cura di Paola Martinelli
La libertà che guida il popolo. Di Delacroix
Il 13 Settembre a Teheran è stata arrestata una giovane donne curda iraniana, Mahsa Amini, con l’accusa da parte della polizia morale di non indossare correttamente il velo. Tre giorni dopo la giovane è deceduta in ospedale a causa delle percosse subite dopo l’arresto.
Il caso di Mahsa Amini ha solo aperto il vaso di pandora su quale sia la reale condizione delle donne in Iran, dove maltrattamenti, arresti ingiustificati e privazioni sono all’ordine del giorno, giustificati dalle cosiddette regole dell’estremismo religioso, infatti Iran e Afghanistan sono gli unici due paesi al mondo dove l’utilizzo dell’hijab, il velo che deve coprire interamente il capo, è obbligatorio.
In Iran e Afghanistan il caso della giovane donna ha scatenato violente proteste che durano ormai da settimane, le donne scendono nelle piazze e manifestano per i loro diritti, bruciano i loro Hijab e chiedendo di essere libere di poter uscire di casa a capo scoperto. Dall’altro lato lo stato Iraniano sta reprimendo le proteste con violenti scontri e arresti, si contano ormai quasi 200 vittime. Le cose ovviamente non vanno meglio in Afghanistan dove da ormai un anno sono tornati al potere i Talebani, che non permettono alle donne di accedere alle scuole superiori, di uscire di casa non accompagnata da un parente di sesso maschile, di lavorare e le poche ragazze alle quali è stato concesso il diritto di accedere all’università, rischiano la vita ogni giorno, come nel caso delle studentesse che sono state rinchiuse nel loro dormitorio per impedirgli di partecipare alle manifestazioni o dellle quaranta ragazze che sono decedute il 5 Ottobre in un attentato, avvenuto in una scuola di Kabul, mentre partecipavano alla simulazione di un test d’ingresso.
Mentre Amnesty International denuncia come le condizioni delle donne siano nettamente peggiorate nelle repubbliche islamiche negli ultimi anni, con l’aumento delle spose bambine, l’istruzione negata e la repressione sempre maggiore di queste coraggiose giovani donne che lottano senza arrendersi a costo di perdere anche la propria vita, che si uniscono e creano cordoni di solidarietà dall’Iran, al Pakistan, all’Afghanista, l’occidente resta indifferente o quasi.
La solidarietà arriva sicuramente dalle persone comuni e infatti in queste settimane anche attraverso i social sono circolati video di donne che in tutto il mondo hanno tagliato i propri capelli come segno di vicinanza per le donne Iraniane, ma i governi dove sono? L’Europa minaccia sanzioni verso l’Iran e rivendica la libertà delle iraniane ma è una sensazione comunque quella che come è avvenuto in l’Afghanista anche l’Iran passerà presto in secondo piano nelle priorità internazionali.
Purtroppo l’errore che si può commettere e che commettiamo ogni giorno noi occidentali è quello di credere che queste situazioni siano lontane dalla nostra quotidianità, credere che i nostri diritti siano inviolabili, ma in realtà solo la conoscenza può renderci davvero consapevoli di quanto ancora sia difficile essere donna, soprattutto in alcune parti del mondo. Per tanto in questa prima uscita della nostra rubrica letteraria, vi consiglio una lettura molto forte ma che può essere d’ispirazione per chi davvero vuole capire le motivazioni che spingono queste ragazze al lottare: “Mille splendidi soli” di Khaled Hosseini, un romanzo intenso e a tratti struggente in cui l’autore attraverso la storia di due donne che sono state date in moglie allo stesso uomo, racconta la storia che accomuna un po' tutte le donne islamiche ma soprattutto la loro speranza di raggiungere un giorno il riconoscimento dei propri diritti.
Citando l’autore
“Imparalo adesso e imparalo bene, figlia. Come l'ago della bussola segna il nord, così il dito accusatore dell'uomo trova sempre una donna cui dare la colpa”
Vi auguriamo una buona lettura.