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È nato il social perfetto per i giornalisti. Si chiama Artifact ed è una sorta di Tik-Tok, ma con le news.
Ideato da Kevin Systrom e Mike Krieger, i fondatori di Instagram tanto per capirci, questo Artifact è stato pensato per ibridare articoli, fatti e intelligenza artificiale.
Il titolo ce lo fa capire già.
Ma se qualcuno della GenZ potrebbe pensare «che palle un social con sole notizie», un boomer nerd ricambierebbe con un sonoro «che figata». E lo è, o meglio, lo sarà sicuramente perché questo social riprende la gallina d’oro di Tik-Tok, ossia il suo sapiente algoritmo che comprende gli interessi dell’utente proponendogli contenuti ad hoc, e non lo fa con i video succhia tempo ma con articoli che tu vuoi, che tu desideri, che tu leggeresti volentieri.
Un po’ come avere un feed “Per te” personalizzato, con tutti i ritagli di news in uno stesso spazio. No, non è come Google Reader o, tanto meno, Twitter perché l’elenco delle notizie ha una selezione personalissima e di qualità. Artifact, stando a quanto hanno riferito gli ideatori, offrirà storie ben selezionate a partire da editori che rientrano in specifici standard di qualità editoriali e rimuovendo fake news.
Per avere successo su larga scala, però, sospetto che Artifact dovrà fare di più che mostrarci semplicemente una raccolta di news interessanti. Anche nell'attuale stato depresso dell'editoria digitale, il Web rimane ricco di storie succulenti, come può attestare chiunque abbia mai dato un'occhiata all'elenco dei titoli clickbait sotto la casella di ricerca di Google.
Poche persone possono lamentarsi di non riuscire a trovare niente di buono da leggere su Internet. E poi Twitter, nonostante tutto, rimane la fonte primaria per le break news perché è qui che si discute ancora.
L'innovazione di Tik-Tok è stata quella di mostrarci contenuti usando solo previsioni algoritmiche, indipendentemente da chi sono i nostri amici o da chi decidiamo di seguire e ben presto è diventata l'app più scaricata al mondo. Artifact sta facendo lo stesso, ma con le news e sarebbe senz’altro un aiuto per le testate perché incoraggerebbe i lettori ad abbonarsi a un giornale.
La mia domanda però è:
I consigli personalizzati per articoli di notizie possano portare lo stesso successo virale per Artifact che il video ha per TikTok?