
Briciole, dorate e croccanti che a ogni morso spiccano il volo altrove e che solo a Roma puoi provare.
Sto parlando della pizza bianca romana che non c’entra niente con la focaccia.
Sperimentare l’arte culinaria romana non è solo mettersi “co’ le gambe sotto ar tavolino” e mangiare. Dietro c’è sempre una storia vecchia secoli accompagnata da rituali che sono vivi ancor oggi.
La pizza bianca ha origini umili; le radici risalgono a tempi antichi quando veniva preparata dai servi e dagli schiavi. Gli schiavi, infatti, utilizzavano i resti dell'impasto del pane per creare una focaccia semplice, che veniva condita con olio d'oliva e sale. Questo alimento, economico e facilmente reperibile, forniva l'energia necessaria per le dure giornate di lavoro.
Anche se, con il passare dei secoli la pizza bianca ha mantenuto la sua essenza minimale, ha, comunque, visto un'evoluzione nel modo in cui veniva preparata e consumata. Durante il Medioevo, i fornai romani iniziarono a utilizzare questa focaccia per testare la temperatura dei loro forni prima di cuocere il pane. L'impasto, steso sottilmente, veniva condito solo con olio e sale, diventando così un modo efficace per assicurarsi che il forno fosse sufficientemente caldo.Questo semplice "test" del forno divenne ben presto una prelibatezza amata da tutti.
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