Siamo a marzo che per antonomasia è il mese che dovrebbe spalancare le porte alla primavera. Invece no, piove e fa freddo e se stai a casa va tutto bene , ma se sei in giro dove trovi rifugio se non in un bar?
Non so perché , ma ultimamente la mia curiosità si sta spingendo verso nuovi orizzonti oppure sta regredendo, perché in effetti domando a me stessa il perché delle cose come una bambina curiosa . Perché questo? Da dove viene , qual è la sua storia? Come la storia dei Nasoni di Roma, te la sei persa ve?
Allora visto che il mio lavoro consiste nell’osservare e riportare, l’altro giorno mentre mi concedevo una colazione al bar, ho cominciato ad osservare il fenomeno antropologico del pellegrinare al BAR.
Osservavo l’andirivieni nel momento clou della giornata di un BAR, la colazione.
La colazione al Bar con cappuccino e cornetto in piedi al bancone, tradizione tutta romana e italiana.
Ma dove, quando e perché è nato il BAR?
Mentre mi sbrodolavo addosso lo zucchero a velo del cornetto , ho iniziato la mia analisi partendo dalla parola BAR.
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